LA STORIA DEL CORO

La “Polifonica Ambrosiana” fu fondata da don Giuseppe Biella nel 1947.
Il musicista – monsignore, animato da una grande passione per la musica e dal desiderio di diffondere la cultura musicale, soprattutto vocale, riscoprì molti tesori del repertorio italiano in genere e milanese in particolare e iniziò a lavorare con un gruppo di cantori amatori presso il Centro Culturale San Babila; per anni diede concerti presso l'Istituto dei Ciechi di Via Vivaio e nelle Sale della Pinacoteca di Brera. Lo aiutavano nella sua attività musicisti professionisti (prime parti delle orchestre allora operanti in Milano, solisti di fama) tanto che ben presto le esecuzioni dirette da don Biella divennero un punto di riferimento per la cultura musicale milanese, che negli anni del dopoguerra ricercava le proprie radici. Per rendere omaggio al proprio fondatore la Nuova Polifonica Ambrosiana nel 1997 ha prodotto un cd storico con musiche di Musicisti della Cappella del Duomo di Milano dei secoli XV-XVII dirette da don Biella. La Polifonica collaborò in maniera continuativa con l’Angelicum e fu invitata dai Pomeriggi Musicali e dalla Scala, inoltre portò i propri concerti in Italia e all’estero. Per primo don Biella fece conoscere autori milanesi come Gaffurio e Grancini, eseguì alcuni oratori di Carissimi (Jephte, Job, ecc.) allora sconosciuti al grande pubblico, fece trascrizioni di opere di Monteverdi. Rimane memorabile l'esecuzione del Vespro della Beata Vergine di Monteverdi che, inciso, vinse il Premio della Critica discografica Italiana nel 1965.
Affiancava don Biella nel lavoro l’organista Gianfranco Spinelli, che fu prima suo collaboratore e poi, quando monsignor Biella scomparve prematuramente nel 1967, divenne direttore del coro e continuatore dell’opera di diffusione della musica antica fino al 1980.
Nel 1980 si costituì la “Nuova Polifonica Ambrosiana” con l’intento di proseguire l’opera del fondatore in un clima culturale profondamente mutato: la musica antica diveniva appannaggio di gruppi specialistici, ma non mancava uno spazio alla Polifonica per far conoscere al pubblico degli appassionati le proprie produzioni. Tra le più interessanti proposte degli anni recenti si annoverano: la prima esecuzione moderna di una «Messa» di Porpora (1986, dir Marco Balderi), la versione originale delle musiche di scena dell’«Arlesienne» di Bizet (1990, dir. Amedeo Monetti), il «Salve Regina» e il «Dixit Dominus» di Praga di Vivaldi (1991, dir. Francesco Fanna); la prima esecuzione in Italia del «Canto della Campana» di Romberg (1992, dir. Ruggero Barbieri); la trascrizione di una «Messa» inedita di Mercadante (1995 dir. Lorenzo Coladonato - ora nel cd Mercadante ritrovato, 1998); la prima esecuzione moderna dei «Vespri del Corpus Domini» di Johann Simon Mayr in collaborazione con Milano Classica (2003, dir. Pieralberto Cattaneo, CD dalla casa discografica Bongiovanni, Bologna 2004). Non sono mancati alla nuova formazione i riconoscimenti: nel 1991 la Nuova Polifonica Ambrosiana ha partecipato alle celebrazioni per l’anno vivaldiano a Vicenza e a Venezia ed è stata invitata a fare tournée in Oriente (1989 e 1992 in Corea e Giappone), in Inghilterra (1990), in Francia (1993) e in Svizzera (1996).
La Polifonica ha collaborato e collabora con importanti complessi strumentali e orchestrali. Tra le orchestre milanesi: Milano Classica, Orchestra d’archi dei Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con la quale ha eseguito nel 1997 il Requiem di Cherubini per commemorare il cinquantenario dell’associazione e il trentesimo anniversario della morte del fondatore monsignor Giuseppe Biella. Nel 1997 la Polifonica ha avuto dal Comune di Milano l’Ambrogino per la cinquantennale attività e nel 2001 l’attestato di Benemerenza Civica. La storia della Polifonica è ora documentata in due volumi pubblicati nel 1997 e nel 2001 rispettivamente: «La Polifonica Ambrosiana – La Nuova Polifonica Ambrosiana Cinquant’anni di fedeltà alla musica» a cura di Ida Garzonio e Raffaella Valsecchi e «La Polifonica Ambrosiana – La Nuova Polifonica Ambrosiana (1947 - 2000) Dal secondo dopoguerra alle soglie del nuovo millennio – i programmi, le musiche, gli interpreti» a cura di Ida Garzonio e Raffaella Valsecchi con una nota introduttiva di Marcello Abbado (scarica questo volume in pdf)
La Polifonica produce una propria Stagione concertistica che comprende concerti d’organo, concerti per strumenti solisti e gruppi strumentali, per coro e strumenti, sempre nell’intento di far conoscere opere di rara esecuzione sia del repertorio antico sia contemporaneo. Per qualche anno, in collaborazione col Conservatorio G. Verdi di Milano, ha offerto al miglior diplomato di ciascun anno un concerto premio. Da qualche anno a questa parte, in collaborazione con l’Accademia Internazionale della Musica, si impegna per far conoscere giovani esecutori di valore. Giovani cantanti, strumentisti, direttori, che hanno poi fatto una brillante carriera hanno cominciato la loro attività o hanno trovato un incoraggiamento nelle nostre stagioni. Il coro della Nuova Polifonica Ambrosiana è costituito da persone (professionisti, insegnanti, impiegati, studenti) scelte con criteri di professionalità che cantano per diletto.